RHO
Conserva la sua storia affascinante, testimoniata dalle varie denominazioni
nel corso dei secoli e dai segni dei suoi antichi abitanti.
Conserva la sua storia affascinante, testimoniata dalle varie denominazioni
nel corso dei secoli e dai segni dei suoi antichi abitanti.
Rho, uno dei comuni più antichi della Lombardia, ha un’origine avvolta nel mistero. Le teorie sul suo nome sono varie: alcuni suggeriscono una connessione con la casata Rhaudense, i cui antenati provenivano da Rodi, mentre altri lo collegano a “Campi Raudi”, il luogo in cui il Console Mario sconfisse i Cimbri. Tutte le ipotesi però concordano sull’origine legata agli insediamenti celto-gallici nella Pianura Padana.
Nel 1004, l’Imperatore Enrico II conferì a Rho il titolo di Borgo.
Durante l’epoca comunale, Rho partecipò attivamente alla politica di Milano.
Dopo la caduta degli Sforza, Rho fu saccheggiata dai Lanzichenecchi di Matteo Schinner. La dominazione spagnola e la peste del 1570 portarono difficoltà. La ripresa sotto l’episcopato di Carlo Borromeo portò alla fondazione del Santuario della Madonna Addolorata nel 1584. Il declino economico dello Stato Milanese sotto il dominio spagnolo peggiorò con la peste del 1630, commemorata dalla “croce della peste” in piazza San Vittore. La nobiltà milanese tornò agli investimenti terrieri, dando luogo a numerose ville e complessi rurali nei secoli XVII e XVIII. Rho, testimone di queste vicissitudini, si riprese con forza, contribuendo alla sua storia complessa. Intorno al 1000, Rho era un borgo medievale importante.
Nel 1160, durante le lotte dell’Imperatore Federico Barbarossa contro Crema e Milano, il borgo fu distrutto. La ricostruzione avvenne rapidamente, e nel 1196, una sentenza a Milano confermò la presenza della famiglia dei Capitanei a Rho.
(Ospedale di Rho, ieri)
(Piazza San Vittore, ieri)
Fino agli inizi del Novecento, la popolazione di Rho era prevalentemente legata all’agricoltura. Con l’avvento dell’economia industriale, Rho divenne capo mandamento di 10 comuni circostanti. Nel 1858, la stazione ferroviaria sulla linea Milano-Magenta segnò un cambiamento cruciale, seguita nel 1880 dalla linea tramviaria Milano-Rho-Gallarate. Nel 1928, un Decreto Reale unì i Comuni di Mazzo, Terrazzano e Lucernate, insieme a Lainate Passirana, a Rho, preparando il terreno per la nascita di una nuova città.
Il 1929 vide la fondazione dell’Ospedale di Rho, seguito nel 1931 dalla costruzione del Palazzo Comunale e di piazza Visconti, insieme alla magnifica fontana. Lo sviluppo industriale e l’espansione delle attività commerciali trasformarono Rho in un fulcro e centro di riferimento per il territorio circostante. Questo percorso culminò con l’epocale evento della posa della prima pietra del nuovo Polo fieristico Rho-Pero il 6 ottobre 2002, simbolo della continua evoluzione e proiezione verso il futuro di Rho da comunità agricola a vivace centro urbano ed economico.
(Stazione di Rho, ieri)
Oggi, la popolazione di Rho supera le 50.000 persone. Nel corso del tempo, l’agricoltura ha lasciato spazio all’industria, con settori come il metalmeccanico, tessile e delle materie plastiche in sviluppo, seguiti da quelli automobilistico, edile, lattiero-caseario e petrolchimico. Il terziario comprende una rete commerciale, servizi finanziari, radiotelevisivi, consulenza informatica, assicurazioni e fondi pensione. Le strutture sociali e le istituzioni educative soddisfano le esigenze locali, mentre le strutture ricettive e sanitarie offrono servizi completi. Grazie allo sviluppo industriale e alla vasta gamma di servizi, Rho svolge un ruolo attivo nei rapporti con i comuni vicini. Eventi come il falò di Sant’Antonio, la mostra di Pomero e la festa del Santo Crocefisso contribuiscono a rendere Rho un polo di attrazione. La festa del Patrono, San Vittore, celebrata l’8 maggio con bancarelle e la partecipazione della banda locale, consolida il dinamismo della città.
L’origine del nome “Rho” è tracciata nel più antico documento pervenutoci, datato 846, in cui appare la dicitura “vico Raudo”. “Vico” indicava un gruppo di case in aperta campagna, mentre “Raudo” derivava probabilmente dalla forma latina “Rhaudum”, dal significato incerto e potenzialmente legato a un rudimentale castello presente in loco. Dopo il XVI secolo, si abbandonò la forma latina in favore di varianti come Rhodo, Rode, Ro, Rò, Rho; dal 1932, la forma con la “h” divenne ufficiale, anche per distinguere il comune da un altro omonimo in provincia di Ferrara. Questa scelta riflette la continua evoluzione del nome nel corso dei secoli, rappresentando la volontà di conservare l’identità di Rho attraverso le sue diverse manifestazioni linguistiche nel corso della storia. Lo stemma di Rho ha origine dalla famiglia lombarda dei da Ro, risalente almeno al 2 ottobre 1196. Rappresentato su sfondo rosso, mostra una ruota a cinque raggi d’argento, collegando il nome “roeda” in dialetto con il possessore dello stemma. Il Comune di Rho ottenne il titolo di Città con un Regio Decreto del 31 marzo 1932.